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Cosa significa ADHD?

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (DDAI), o con l’acronimo inglese, ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), è un disordine persistente dello stato neuro psichico, contraddistinto da un livello di disattenzione e/o iperattività-impulsività tale da influenzare negativamente la vita quotidiana dell’individuo nei suoi principali ambiti (es. scuola, lavoro, socialità).
L’ ADHD rientra nella categoria dei disturbi del Neurosviluppo, insieme ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento ed ai Disturbi dello spettro autistico.
L’ADHD si manifesta fin dai primi anni di vita e si associa a differenze nei processi cerebrali di quattro regioni neurali (corteccia prefrontale, gangli della base, cervelletto e corpo calloso).
In età prescolare, il Disturbo si presenta soprattutto con una marcata iperattività, mentre, durante la scuola primaria, vi è una maggiore evidenza di disattenzione ed impulsività.
In adolescenza, disattenzione ed iperattività tendono a diminuire, trasformandosi in agitazione, nervosismo, irrequietezza e/o impazienza.
Nell’età adulta, i segni dell’iperattività sono meno visibili, tuttavia impulsività e disattenzione permangono, compromettendo l’ambito lavorativo e sociale (es. difficoltà nella gestione di scadenze ed impegni, svolgimento di un lavoro non accurato, impazienza, fatica nel seguire le istruzioni).
A questo quadro si aggiunge l’incapacità di controllare gli impulsi, portando la persona ad avere sbalzi d’umore e reazioni improvvise.

Come avviene il percorso diagnostico?

Il percorso diagnostico di valutazione di funzionamento ADHD è differente a seconda dell’età del soggetto.

 

ETA’ EVOLUTIVA

Fasi della valutazione

Colloquio clinico anamnestico.

Il colloquio è finalizzato a rilevare l’età di insorgenza della sintomatologia, la presenza e la persistenza dei sintomi nucleari (disattenzione, iperattività, impulsività) nonché l’impatto di questi ultimi nel quotidiano. Il colloquio viene svolto con il diretto interessato/a, con i genitori e con gli insegnanti.

Valutazione neuropsicologica.

La valutazione neuropsicologica è finalizzata a valutare il funzionamento dei domini cognitivi maggiormente coinvolti nel funzionamento ADHD, quali per esempio attenzione, memoria di lavoro, impulsività, abilità di pianificazione, flessibilità cognitiva e abilità di astrazione. Ciò permette non solo di evidenziare le possibili difficoltà, ma anche i punti di forza del soggetto.

Valutazione degli apprendimenti scolastici.

La valutazione degli apprendimenti scolastici è finalizzata a determinare l’impatto del funzionamento ADHD in ambito scolastico, inoltre, ci permette di eseguire una diagnosi differenziale con un possibile Disturbo Specifico dell’Apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia).

Compilazione di questionari clinici

La compilazione di questionari clinici è finalizzata a rilevare la presenza e l’impatto dei sintomi nel contesto familiare, relazionale e scolastico, inoltre ci permettere di eseguire una diagnosi differenziale con il Disturbo Oppositivo Provocatorio o Disturbo della Condotta.

Stesura relazione e colloquio di restituzione:

La valutazione si conclude con la stesura di una relazione ed un colloquio di restituzione in cui viene spiegato l’esto del lavoro svolto e i possibili interventi.

 

ETA’ ADULTA

Colloquio clinico anamnestico.

Il colloquio è finalizzato a rilevare l’età di insorgenza della sintomatologia, la presenza e la persistenza dei sintomi nucleari (disattenzione, iperattività, impulsività) nonché l’impatto di questi ultimi nel quotidiano e nel corso della storia di vita.

Il colloquio viene svolto con il diretto interessato e con un familiare che possa fornire informazioni attendibili circa l’infanzia del soggetto.

Valutazione neuropsicologica.

La valutazione neuropsicologica è finalizzata a valutare il funzionamento dei domini cognitivi maggiormente coinvolti nel funzionamento ADHD, quali per esempio attenzione, memoria di lavoro, impulsività, abilità di pianificazione, flessibilità cognitiva e abilità di astrazione. Ciò permette non solo di evidenziare le possibili difficoltà, ma anche i punti di forza del soggetto.

Compilazione di questionari clinici

La compilazione di questionari clinici è finalizzata a rilevare la presenza e l’impatto dei sintomi nel contesto familiare, relazionale, lavorativo.  Verranno utilizzati ulteriori strumenti testistici per eseguire una diagnosi differenziale e/o di comorbilità con altri disturbi.

Stesura relazione e colloquio di restituzione:

La valutazione di conclude con la stesura di una relazione ed un colloquio di restituzione in cui viene spiegato l’esito del lavoro svolto e i possibili interventi.

Per ogni età, qualora la valutazione dia esito positivo, si procede con una visita neuropsichiatrica (nel caso del bambino/a o adolescente) o psichiatrica (nel caso dell’adulto) al fine di completare l’analisi, escludendo la presenza problematiche di tipo organico (es. deficit visivi, uditivi, sensoriali) e valutare l’opportunità di un trattamento farmacologico.

Come è possibile intervenire?

Parent Training: volto ad incrementare nel genitore la conoscenza e la consapevolezza circa le modalità del funzionamento ADHD del proprio figlio/a. In tal modo sarà possibile acquisire strategie personalizzate per ridurre la frequenza dei comportamenti problematici ed incrementare il benessere familiare.

Potenziamento cognitivo: intervento personalizzato volto a potenziare le abilità cognitive quali per esempio attenzione, memoria di lavoro, flessibilità cognitiva, velocità di elaborazione, inibizione, nonché le abilità di letto-scrittura e di calcolo. Ciò è possibile anche tramite l’utilizzo del gioco.

Psicoeducazione: volta ad acquisire una maggiore conoscenza e consapevolezza circa il funzionamento ADHD e come questo impatti nella propria vita quotidiana. Gli aspetti centrali dell’ADHD non si limitano solo ad interferire sull’ambito cognitivo (impulsività, iperattività e disattenzione), ma possono anche comportare nell’adulto, instabilità di coppia, condotte sessuali a rischio, maggior rischio di incidenti stradali ed uso di sostanze fin dalla giovane età. Questa autoanalisi rende il soggetto più protagonista e maggiormente attivo nella ricerca di strategie per compensare tali difficoltà.

Psicoterapia: volta a supportare l’individuo ad ottenere una maggior consapevolezza del suo funzionamento, comprendendone l’origine e strutturando quindi un piano terapeutico individualizzato. L’intervento non si focalizza unicamente sul sintomo, ma pone al centro la persona nonché la sua storia di vita e la sua progettualità futura

Supporto farmacologico: verrà valutato attraverso una visita psichiatrica o neuopsichiatrica infantile a seconda dell’età del paziente.

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